La pandemia di Covid-19,
con le sue limitazioni nei movimenti e l’obbligo di restare chiusi in casa, ha pesato anche sulle relazioni di coppia
e soprattutto sulle persone che hanno mostrato una peggiore salute mentale e una scarsa qualità dei rapporti con il partner.
Questa conclusione, si legge su SkyTg24,
emerge da una ricerca condotta dal Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino e pubblicata sulla rivista scientifica internazionale Journal of Affective Disorders,
che ha indagato l’impatto della pandemia sulle relazioni di coppia e sul benessere psicologico degli italiani.
Alla domanda «ritiene che le misure contenitive introdotte per arginare l’emergenza Covid-19 e la nuova quotidianità che ne è derivata abbiano avuto un impatto sulla sua relazione sentimentale?»
il 32% dei partecipanti ha riferito un impatto negativo sulla relazione di coppia, mentre solo il 18,5% ha dichiarato un impatto positivo e la restante parte nessuno impatto.
I partecipanti che dichiaravano un impatto negativo erano tendenzialmente più giovani, con problemi lavorativi, senza figli e con una minore durata della relazione rispetto agli altri partecipanti.
Da un punto di vista psicologico, questo gruppo presenta maggiore ansia, depressione e Ptss (sindrome da stress post-traumatico).
La ricerca, condotta tra il 4 dicembre 2020 e 10 gennaio 2021, ha coinvolto 410 partecipanti impegnati in una relazione romantica stabile.
Lo studio ha indagato i livelli di ansia, depressione e i sintomi da stress post-traumatico, insieme all’impatto delle misure restrittive pandemiche sulle relazioni romantiche, e l’adattamento di coppia, inteso come qualità e soddisfazione della relazione.
La ricerca, secondo quanto viene riportato, mette in luce quanto la salute mentale del singolo individuo sia influenzata dalla qualità della relazione di coppia e al contempo influenzi, a sua volta, la relazione romantica stessa.
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