covid19
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Questa mio lavoro vuole solamente dare numerosi spunti di riflessione a cui poi starà a voi dare seguito o meno in base alle vostre considerazioni riguardo il particolare momento storico a cui siamo chiamati come testimoni.

Chi tra voi pensa che quello che scrivo non è importante perché tanto non lo coinvolge ne adesso ne in un eventuale futuro, torni pure alle sue importanti attività che stava seguendo.

Per tutti gli altri invito a leggere fino in fondo perché vorrei che la mia esperienza vi possa essere utile.

Alla fine del 2019, quando le prime notizie sull’epidemia di Wuhan sono iniziate ad arrivare anche a noi, ho considerato la cosa come non importante in quanto sicuro che sarebbe rimasta circoscritta in Cina.

Quando invece nei primi mesi del 2020 si iniziò ad avere una situazione preoccupante a partire dal famoso paziente 1, che in pochi giorni aveva contagiato decine di persone neanche avesse avuto il dono dell’ubiquità, ho iniziato anch’io a prendere le cose seriamente tanto che ai primi di Marzo è iniziato il primo lockdown.

Nel frattempo Burioni, una delle ‘veline’ scientifiche o presunte tali, continuava a dire che era tutto sotto controllo, mentre un’altra ‘velina’ Bassetti (che punta a diventare Ministro della Salute) paragonava l’epidemia alla semplice influenza del 2009.

Un primo dubbio sulla ‘scientificità’ dell’operato dell’allora governo Conte, di orientamento spiccatamente neoliberista, è iniziato quando direttamente o indirettamente ho saputo che diverse persone decedute per cause naturali sono state classificate come morte da Covid. Perché ?

Ad aggravare i miei ormai solidi dubbi è arrivato Speranza che vietò assolutamente le autopsie dei pazienti morti da Covid, quando è dai tempi di Leonardo Da Vinci che si sa che per sapere cosa è successo dentro un individuo, soprattutto di fronte ad una patologia nuova, bisogna fare indagini al suo interno e l’autopsia è il metodo più facile.

Arrivano poi le ‘risolutive’ direttive del ministero attraverso il protocollo di cura del sempre più scientifico Speranza (premio Nobel per la Medicina ? Migliaia di pubblicazioni su Nature, Science o altre riviste con Impact factor elevato ? No.

Laureato in Scienze Politiche) e del suo Comitato Tecnico Scientifico che di scientifico aveva solo gli zeri del conto corrente.

Protocollo basato su Tachipirina (Paracetamolo) e vigile attesa.

Ora senza salire troppo in alto, anche una matricola di Medicina sa che il Paracetamolo è un antipiretico, quindi abbassa la febbre, cioè quel fenomeno naturale che è utile al nostro sistema immunitario per combattere meglio l’infiammazione, non è quindi un antinfiammatorio, utilissimo invece per combattere il Covid e per di più riduce il Glutatione che invece è il più potente antinfiammatorio che noi produciamo naturalmente.

La vigile attesa poi si adatta con patologie conosciute e di lieve entità in modo da poter intervenire anche quando la sintomatologia avanzasse.

Nel caso del Covid, che se non preso in tempo porta a quadri clinici disastrosi e fatali, è come se si pretendesse che un incendio si spenga da solo.

Diversi medici allora, svegli e coraggiosi e che hanno veramente a cuore la salute dei loro pazienti e non dei politici interessati solo a far crescere i loro introiti, hanno visto empiricamente, forti della similitudine con la Sars-Cov-1, e andando contro i protocolli demenziali del ministero, che con farmaci collaudati e a basso costo (idrossiclorochina, ivermectina, vit D, vit C, azitromicina, eparina, desametasone solo per citarne alcuni), se preso subito il paziente, si poteva curare a casa senza intasare gli ospedali.

Lo stesso TAR del Lazio, visti i risultati ottenuti da questi medici, ha accettato la richiesta di poter adottare anche le terapie domiciliari come alternativa di cura.

Speranza allora, nonostante negli ospedali morivano come mosche, va contro la sentenza del TAR e impone il suo protocollo.

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Covid19 , riflessioni sulla pandemia
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