Quando l’inimmaginabile diventa immaginabile
“Sarà importante per l’UNESCO fare in modo che il problema dell’eugenetica sia esaminato con la massima attenzione e che l’opinione pubblica sia costantemente informata, cioè che ciò che ora è considerato impensabile possa finalmente diventare pensabile (p. 21).
Eric Lander, Julian Huxley e i l risveglio dei mostri dormienti
In futuro vedremo la biotecnologia al servizio degli interessi dell’umanità secondo un paradigma multipolare che abbraccia la sovranità nazionale, la vita umana, la famiglia e la fede?
Per quanto considerare idee come il ruolo dell’eugenetica nell’attuale epoca turbolenta possa essere una fonte di dolore e persino di mal di pancia, credo che ignorare un simile argomento non porti alcun beneficio.
E’ una questione estremamente seria, soprattutto tenendo conto che esponenti di punta del World Economic Forum come Yuval Harari fanno uso di concetti come “la nuova inutile classe globale,” che verrebbe creata, presumibilmente, dall’Intelligenza Artificiale, dall’ingegneria genetica, dall’automazione e dalla Quarta Rivoluzione Industriale. Un’altra creatura di Davos, Klaus Schwab, auspica apertamente una popolazione globale dotata di microchip capace di interfacciarsi ad una rete globale con la sola forza del pensiero, mentre Elon Musk e Mark Zuckerberg perseguono il progetto “Neuralink” per “mantenere l’umanità rilevante” grazie alla connessione mente-computer in una nuova epoca di biologia evolutiva.
Famosi genetisti darwiniani, come Sir James Watson e Sir Richard Dawkins, difendono apertamente l’eugenetica; proprio nel momento in cui una tecnocrazia si consolida al posto di comando usando il “Grande Reset” come scusa per inaugurare una nuova era post-stati nazione.
Ora dobbiamo trovare il coraggio di indagare sulla possibilità che ci sia qualcosa di fondamentalmente malvagio dietro a tutti questi processi, soprattutto in relazione all’aiuto che, circa un secolo fa, gli Anglo-Americani avevano dato alla nascita del fascismo e dell’eugenetica. Dopo tutto, era stato solo guardando a questi terribili eventi di ottant’anni fa, che, nel 1933 e, di nuovo, durante la Seconda Guerra Mondiale, i patrioti erano stati in grado di prendere misure adeguate per prevenire una dittatura tecnocratica dei banchieri … quindi potrebbe valere la pena usare un simile dispiego di coraggio per immaginare l’inimmaginabile, soprattutto per chi si trovasse oggi in una situazione analoga.
Cosa non era successo a Norimberga?
Settant’anni fa, mentre gli Alleati consolidavano la loro vittoria sulla macchina nazista e veniva istituito il Tribunale di Norimberga, una nuova strategia veniva messa in atto dalle stesse forze che avevano investito molte energie, denaro e risorse per promuovere l’ascesa del fascismo, visto come “la soluzione miracolosa” al caos economico che era scaturito dalla Prima Guerra Mondiale e che poi si era diffuso in Europa e negli Stati Uniti.
Rimane uno dei più grandi scandali della nostra epoca il fatto che il connubio Wall Street -City of London, che aveva finanziato di Hitler e Mussolini utilizzandoli come arieti del nuovo ordine mondiale, non sia mai stato portato davanti alla giustizia. Nonostante Franklin Roosvelt fosse riuscito a mettere il guinzaglio a Wall Street tra il 1933 e il 1945, mentre preparava il palco mondiale per una meravigliosa visione post-bellica di cooperazione vantaggiosa per tutti; le forze oscure dell’oligarchia finanziaria, il cui unico scopo era istituire un sistema di governance globale unipolare, non solo avevano evitato ogni punizione, ma non avevano nemmeno aspettato la fine della guerra per riguadagnare la loro perduta egemonia.
Il ruolo di Sir Julian Huxley
Uno dei grandi strateghi concettuali di questo processo era stato Julian Sorrel Huxley (1887-1975). Famoso biologo e riformista sociale, Julian era rimasto per tutta la vita un assiduo membro della Società britannica di eugenetica, prima nel ruolo di segretario accanto a John Maynard Keynes e, in seguito, di presidente.
Julian era un uomo impegnato e, insieme al fratello Aldous, aveva lavorato sodo per essere all’altezza della nomea del nonno Thomas (meglio conosciuto come il mastino di Darwin). Mentre gestiva il movimento eugenetico del secondo dopoguerra, Julian, nel 1948, aveva anche dato inizio al moderno movimento ambientalista, fondando l‘International Union for the Conservation of Nature(Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) e, nel 1961, co-fondando il World Wildlife Fund (WWF); aveva coniato il termine “transumanesimo” e, nel 1946, dato vita ad una istituzione delle Nazioni Unite estremamente influente, denominata UNESCO (United Nations Education, Science and Cultural Organization – Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura,) che avrebbe guidato, come direttore generale, nel periodo 1946-1948.
Il mandato della nuova organizzazione era già chiaramente delineato nel testo di Huxley del 1946 “UNESCO: Its Purpose and its Philosophy” (Unesco: gli scopi e la filosofia):
“La morale dell’UNESCO è chiara. Il compito di promuovere la pace e la sicurezza non potrà mai essere assolto con i soli mezzi che le sono stati assegnati, ossia l’educazione, la scienza e la cultura. Deve provvedere a qualche forma di unità politica mondiale, sia essa un unico governo mondiale o altro, poiché questo è l’unico modo efficace per evitare le guerre… nel suo programma educativo sarà in grado di enfatizzare la necessità ultima dell’unità politica mondiale e di far conoscere a tutti i popoli le implicazioni del trasferimento della piena sovranità dalle singole nazioni a un’organizzazione mondiale”.
Quale sarebbe stato lo scopo di questa “unità politica mondiale”? Molte pagine dopo, la visione di Huxley viene esposta in tutti i suoi contorti dettagli:
“Al momento attuale, l’effetto indiretto della civiltà è probabilmente più disgenico che eugenetico e, in ogni caso, è probabile che il peso morto della stupidità genetica, della debolezza fisica, dell’instabilità mentale e dell’inclinazione alle malattie, già presenti nella specie umana, si rivelino un fardello troppo pesante per ottenere un vero progresso. Pertanto, anche se è vero che qualsiasi politica eugenetica radicale sarà politicamente e psicologicamente impossibile per molti anni, sarà importante per l’UNESCO fare in modo che i problemi dell’eugenetica siano esaminati il più attentamente possibile e che l’opinione pubblica sia informata delle questioni coinvolte, in modo che ciò che per ora è inimmaginabile diventi almeno immaginabile”.
Dato che il mondo ha avuto modo di vedere cosa sia realmente un programma di eugenetica interamente supportato da un’ingegneria sociale di tipo fascista, non è esagerato dire che l’eugenetica ha perso un bel po’ di popolarità agli occhi di un mondo ancora molto attento alle istituzioni culturali tradizionali come il cristianesimo, il patriottismo e il rispetto per la sacralità della vita.
Nonostante trenta Stati americani e due province canadesi avessero legalizzato politiche eugenetiche (compresa la sterilizzazione forzata dei disabili) tra il 1907 e il 1945, le scienze statistiche e le applicazioni politiche dell’eugenetica avevano subito un brusco arresto alla fine della Seconda Guerra Mondiale e, come Huxley aveva ribadito nel suo manifesto, qualcosa di nuovo andava fatto.
Qualche notizia sulla Clinica Tavistock
Huxley aveva anche lavorato molto in collaborazione con la Clinica Tavistock di Londra, che aveva ricevuto fondi sia dai Rockefeller che dalla Macy Foundation per tutto il periodo 1930-1950. Guidata da uno psichiatra, il brigadiere generale John Rawlings Rees, la Clinica Tavistock, che può essere considerata “il braccio psichiatrico dell’Impero Britannico,” era stata fondata nel 1921 allo scopo di sviluppare tecniche psichiatriche innovative, fondate su un misto tra comportamentismo pavloviano e teorie freudiane, per influenzare in vari modi i comportamenti di gruppo.
All’inizio, la clinica si era concentrata sullo studio delle condizioni mentali estreme, le psicosi post-traumatiche in persone che avevano sofferto di destrutturazione psicologica a causa degli orrori della guerra di trincea, riconoscendo la grande malleabilità di questi soggetti. Come riportato da un brillante articolo del 1996 di L. Wolfe, il lavoro a Tavistock era sempre stato focalizzato sulla necessità di capire come il cervello potesse essere “destrutturalizzato” e “decostruito” per essere poi riprogrammato, come una tabula rasa, con la speranza che queste scoperte individuali potessero poi essere replicate su gruppi sociali più grandi e perfino a livello di intere nazioni. Molte di queste ricerche erano poi continuate negli Stati Uniti con il progetto MK Ultra e questo sarà il tema di un futuro articolo.
G. Brock Chrisholm: lo zar della salute mondiale di Tavistock
Un famoso psichiatra che aveva lavorato per molti anni con Rees alla Clinica Tavistock era un canadese di nome G. Brock Chisholm.
Nel 1948, Chisholm aveva fondato un’organizzazione affiliata alle Nazioni Unite, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il cui scopo era promuovere la salute mentale e fisica nel mondo. Un’impresa nobile, che richiedeva molta responsabilità e potere, necessitava di un leader con un’intuizione eccezionale sulla natura della malattia e della salute. Purtroppo, data la sua visione personale e malata della natura degli esseri umani e della società, Chisholm era certamente l’uomo sbagliato per questo lavoro.
Secondo Chisholm, tra le cause principali delle guerre e delle malattie mentali non c’erano l’imperialismo o l’ingiustizia economica, ma piuttosto ciò che la società vedeva come bene e come male. Nel 1946, Chisholm aveva definito gli obiettivi della psicoterapia “buona” e dell’educazione “buona” in questi termini: “la reinterpretazione e l’eventuale sradicamento del concetto di giusto e sbagliato, che è alla base dell’educazione infantile; nelle credenze degli anziani, la sostituzione della fede con un pensiero intelligente e razionale: questi sono gli obiettivi di ogni psicoterapia di successo”.
Ma non era semplicemente il “concetto di giusto e sbagliato” o la “credenza nelle credenze degli anziani” a dover essere sradicati, ma anche la religione monoteista, la famiglia e il patriottismo. Otto anni dopo, Chisholm aveva aggiunto: “Per ottenere un governo mondiale, è necessario rimuovere dalle menti degli uomini l’individualismo, la fedeltà alle tradizioni familiari, il patriottismo nazionale e i dogmi religiosi”.
Il mondo impazzisce
Con l’UNESCO e l’OMS saldamente al loro posto, è stata creata una terza organizzazione per gestire i fondi e le pratiche della salute mentale a livello mondiale.
Come sottolineato dallo storico Anton Chaitkin, la World Federation of Mental Health – WFMH (Federazione Mondiale di Salute Mentale) era stata creata nel 1948, finanziata principalmente dalla Macy Foundation, quest’ultima creata nel 1930 sotto la guida del generale Marlborough Churchill (cugino di Winston), che, nel periodo 1919-1929, era stato responsabile dell’intelligence militare segreta, con la fondazione dell’agenzia di analisi crittografica “Black Chamber.”
Il coordinatore tecnico americano della conferenza per la fondazione della WFMH era stato molto chiaro sullo scopo della nuova organizzazione. Nina Ridenour aveva scritto che “la Federazione Mondiale per la Salute Mentale… è stata creata su raccomandazione dell’OMS e dell’UNESCO perché avevano bisogno di un’organizzazione non governativa per la salute mentale con cui collaborare”.
E chi era stato il primo direttore generale della WFMH?
Mentre ancora era a capo della Clinica Tavistock di Londra, il brigadiere generale John Rawlings Rees era stato posto al comando di questa nuova organizzazione (la WFMH) proprio da quell’arci-razzista di Norman Montagu (il capo della Banca di Inghilterra), che aveva diretto tutta l’operazione tramite sua Associazione Nazionale per la Salute Mentale, che [Montagu] gestiva direttamente da Thorpe Lodge, sua dimora londinese.
Descrivendo questo piano di battaglia per riformare la società, Rees aveva detto:
“Se ci preparassimo a uscire allo scoperto e ad attaccare i problemi odierni della società e della nazione, dovremmo diventare truppe d’assalto, ma questo non potrà mai accadere se gli psichiatri rimarranno legati alle istituzioni. Dobbiamo avere gruppi mobili di psichiatri che siano liberi di muoversi e di avere contatti con le aree locali”.
L’idea di gruppi mobili di psichiatri come truppe d’assalto era un concetto avanzato dal grande stratega Lord Bertrand Russel che,nel 1952, aveva scritto nel suo libro “L’impatto della scienza sulla società:”
“Credo che l’argomento politicamente più importante sarà la psicologia di massa… la sua importanza è cresciuta enormemente con l’emergere dei moderni metodi di propaganda. Tra questi, il più influente è quello che viene chiamato “educazione”. La religione ha un ruolo, anche se sempre meno importante; la stampa, il cinema e la radio stanno giocando un ruolo crescente… Si può sperare che in breve tempo chiunque sia in grado di persuadere chiunque di qualsiasi cosa, se è in grado di lavorare su soggetti giovani e se viene dotato dallo Stato di fondi e attrezzature”.
La guerra fredda bipolare e il nuovo paradigma globale
Negli anni successivi, l’UNESCO l’OMS e la WFMH avevano lavorato di comune accordo per coordinare centinaia di organizzazioni, università, laboratori di ricerca, incluso il progetto MK Ultra della Cia, allo scopo di creare la tanto desiderata società dell’”igiene mentale,” ripulita da ogni connessione con il cristianesimo, la fede nella verità, nel patriottismo nazionale o nella famiglia.
Nel 1971, il mondo era maturo per un grande cambiamento.
Il bersaglio di questo vasto esperimento di ingegneria sociale erano stati i baby boomer [la generazione post-bellica], contro cui era stata scatenata una vera e propria guerra culturale ad ogni livello. Mentre l’LSD arrivava in tutti i campus americani e gli omicidi dei leader occidentali che resistevano alla nuova era di conflitti armati nel sud est asiatico diventavano la norma, i baby boomer vedevano i loro amici ritornare dal Vietnam in sacchi per cadaveri. “Non fidarti di nessuno sopra i trent’anni” era diventato il nuovo credo, mentre l’amore per la nazione veniva soffocato dall’innaturale diffondersi dell’imperialismo anglo-americano all’estero e, all’interno, da operazioni in stile COINTEL-PRO.
L’Unesco: il suo scopo e la sua filosofia; 1946 (In Inglese)
Quando il CFR e la Commissione Trilaterale hanno sganciato il dollaro americano dal gold standard, hanno inaugurato una nuova era di liberalizzazione, consumismo e materialismo radicale che, negli anni ’80, ha trasformato i bambini del dopoguerra in una generazione ipermaterialista ed egocentrica.
A livello ecologico, una nuova etica del “conservazionismo” aveva iniziato a farsi strada nel mainstream, prendendo il posto dell’etica pro-industriale tipica della società produttrice-creatrice che aveva storicamente governato il meglio della civiltà occidentale.
Uno dei principali creatori di questa nuova etica conservativa che aveva rimpiazzato il concetto di “proteggere l’umanità dall’impero” con il “proteggere la natura dall’umanità” era stato proprio Julian Huxley. Nello stesso anno in cui aveva co-fondato il WWF, Huxley aveva redatto il Morges Manifesto (1961), che avrebbe dovuto servire come programma strutturale del moderno movimento ecologista, che pone la civiltà umana in netto contrasto con il presunto equilibrio matematico e chiuso della natura. Huxley aveva co-fondato il WWF insieme al maltusiano Principe Filippo “voglio reincarnarmi in un virus mortale” Conte di Mountbatten e al Principe Bernardo d’Olanda.
Il regime planetario di Holdren
A metà anni ’70 uno dei principali neomalthusiani dell’epoca, era mentore di un giovane protetto di nome John Holdren, con cui nel 1977 aveva co-firmato un manuale da far rabbrividire dal titolo Ecoscienze, dove si legge:
“Forse queste agenzie, insieme all’UNEP e alle agenzie demografiche delle Nazioni Unite, potrebbero evolversi in un regime planetario, una sorta di super-agenzia internazionale per la demografia, le risorse e l’ambiente. Un tale regime planetario globale potrebbe controllare lo sviluppo, l’amministrazione, la conservazione e la distribuzione di tutte le risorse naturali, rinnovabili e non, almeno finché non esisterà un controllo internazionale.
Pertanto, questo regime potrebbe avere il potere di controllare l’inquinamento non solo dell’atmosfera e degli oceani, ma anche delle acque dolci, come fiumi e laghi che attraversano i confini internazionali o sfociano negli oceani. Il regime potrebbe anche essere un’agenzia logistica centrale con il compito di regolare il commercio internazionale, magari ottenendo assistenza dai Paesi sviluppati e non sviluppati e includendo le forniture alimentari sul mercato internazionale. A questo regime planetario dovrebbe essere affidata la responsabilità di determinare la popolazione ottimale nel mondo e per ogni regione e di avere l’ultima parola sulle politiche nazionali dei vari Paesi. Il controllo della popolazione dovrebbe rimanere di competenza di ciascun governo, ma il regime avrebbe alcuni poteri per far rispettare i limiti stabiliti”.
Considerando che queste parole erano state pronunciate solo tre anni dopo il rapporto NSSM-200 di Henry Kissinger, che aveva trasformato la dottrina della politica estera americana da pro-incremento a pro-riduzione della popolazione, le dichiarazioni di Holdren del 1977 non dovrebbero essere prese alla leggera.
Il progetto “Genoma Umano” resuscita i mostri dormienti
Nei decenni successivi, Holdren aveva stretto amicizia con il matematico e borsista Rhodes ad Harvard Eric Lander, che era stato direttore del Progetto Genoma Umano dal 1995 al 2002. Nel 2003, Lander aveva commentato il completamento della mappatura del genoma umano con queste parole: “Il Progetto Genoma Umano è uno dei traguardi più importanti nella storia della scienza. L’averlo portato a termine questo mese segna l’inizio di una nuova era nella ricerca biomedica. La biologia si sta trasformando in scienza informatica.”
Nel 2006, commentando la possibilità di controllare l’evoluzione umana offerta dal Progetto Genoma Umano di Lander e i conseguenti nuovi sviluppi nella tecnologia mRNA CRISPR, Sir Richard Dawkins aveva scritto:
“Negli anni Venti e Trenta, gli scienziati di destra e di sinistra non avrebbero trovato particolarmente pericolosa l’idea di poter progettare i bambini, anche se, ovviamente, non avrebbero mai usato questa terminologia. Oggi, invece, sospetto che l’idea sia troppo pericolosa per una sana discussione e credo che il responsabile di questo cambiamento sia Adolf Hitler. Mi chiedo se, circa sessant’anni dopo la morte di Hitler, potremmo almeno azzardarci a chiedere quale sia la differenza morale tra il coltivare un talento musicale e il costringere un bambino a prendere lezioni di musica. O perché sia accettabile allenare i velocisti o gli atleti del salto in alto, ma non allevarli. Potrei pensare a qualche risposta, e sarebbero anche buone risposte, che probabilmente finirebbero per convincermi. Ma non crede che sia ora di smettere di avere paura anche solo di porre la domanda?”.
Non molto tempo dopo, Holdren si era ritrovato a godere di un enorme potere, più grande di quanto si sarebbe mai potuto immaginare, come zar della scienza e architetto del programma dell’amministrazione Obama, “basato sull’evidenza,” che mirava a massimizzare i fondi per le tecnologie verdi, allo scopo di decarbonizzare l’umanità sotto un nuovo sistema di governance globale. Lander aveva lavorato a stretto contatto con Holdren come co-presidente del comitato scientifico di Obama e anche con il presidente del Whitehead Institute, David Baltimore, alla creazione del Broad Institute del MIT e di Harvard.
Nel 2015, Lander e Baltimora avevano co-presieduto un’importante conferenza sulla “nuova era della ricerca biomedica” in cui era stata resa pubblica una nuova tecnologia di editing genico, nota come CRISPR, che, utilizzando gli enzimi e l’RNA dell’Escherichia coli, era in grado di intervenire nella sequenza del DNA umano e indurre mutazioni. Sebbene sia chiaro che questa potente tecnologia potrebbe essere positiva per l’umanità come mezzo per eliminare le malattie ereditarie negli esseri umani e nei vegetariani destinati all’alimentazione, l’incredibile efficienza della tecnologia CRISPR nell’alterare indefinitamente il DNA umano potrebbe causare danni inimmaginabili se cadesse nelle mani sbagliate.
Allo “storico” summit internazionale sull’editing genetico tenutosi nel dicembre 2015, durante il suo discorso di apertura, il presidente della conferenza, David Baltimore, aveva fatto eco alle inquietanti parole di Julian Huxley: “nel corso degli anni, l’inimmaginabile è diventato concepibile. Siamo sull’orlo di una nuova era nella storia dell’umanità.”
Nel gennaio 2021, John Holdren si era congratulato con Erik Lander per la sua nomina a zar delle scienze di Joe Biden (Direttore dell’Ufficio per le politiche scientifiche e tecnologiche, ruolo prima occupato da Holdren). Grazie a questo incarico, Lander sta supervisionando la ripresa di tutte le politiche scientifiche dell’era Obama come parte della riforma tecnocratica portata avanti dal governo americano in conformità con l’agenda del Great Reset del World Economic Forum.
Usando l’immenso potere dell’Emergency Authorization Act per scavalcare la FDA e facendo passare come vaccino una tecnologia basata sulla terapia genetica, è iniziato un nuovo esperimento sociale. La tecnologia CRISPR è già stata salutata come essenziale per risolvere il problema delle varianti COVID e, in questo momento, la si sta utilizzando come vaccino per alcune malattie tropicali. La ovvia connessione tra organizzazioni eugenetiche di ieri e il sorgere delle moderne operazioni basate sulla tecnologia mRNA associate a GAVI e all’Astra Zeneca di Oxford, denunciate dalla giornalista investigativa Whitney Webb all’inizio di quest’anno, dovrebbero esser tenute ben salde nella mente.
Questa tecnologia verrà usata dai discepoli degli eugenisti filo-nazisti, nel tentativo di continuare il lavoro del Dr. Mengele o vedremo questa biotecnologia servire gli interessi dell’umanità secondo un paradigma multipolare che abbraccia sovranità nazionale, vita umana, famiglia e fede?
Le nazioni unite e l’origine del “Great Reset”
Le Nazioni Unite sono state l’istituzione chiave che ha preparato il terreno per un “grande riavvio” globale, impegnandosi nella propria governance globale.
Circa 2.400 anni fa, l’antico filosofo greco Platone fu ispirato dall’idea di costruire lo Stato e la società secondo un piano dettagliato. Platone voleva che fossero i “saggi” (filosofi) a tenere le redini del governo, ma chiarì anche che questo tipo di Stato avrebbe richiesto la trasformazione del popolo.
In epoca moderna, i sostenitori dello Stato onnipotente vogliono sostituire il filosofo-governatore di Platone con l’esperto e creare il nuovo essere umano attraverso l’eugenetica, oggi chiamata transumanesimo. Le Nazioni Unite e le sue varie organizzazioni sussidiarie svolgono un ruolo centrale in questo piano, che ha raggiunto la sua fase attuale attraverso i progetti “Agenda 2030” e “Great Reset”.
La lotta per la governance globale.
Il Grande Reboot non è arrivato dal nulla. I primi sforzi moderni per creare un’istituzione mondiale con poteri governativi iniziarono con l’amministrazione di Woodrow Wilson, che fu presidente degli Stati Uniti dal 1913 al 1921.
Ispirato dal colonnello Mandell House, principale consigliere e migliore amico del presidente, Wilson voleva creare un forum globale per il periodo successivo alla Prima Guerra Mondiale. Tuttavia, il progetto americano di aderire alla Società delle Nazioni fallì e la tendenza all’internazionalismo e alla creazione di un nuovo ordine mondiale si attenuò durante i ruggenti anni Venti.
Tuttavia, durante la Grande Depressione emerse un nuovo movimento verso la gestione della società come organizzazione. Franklin Roosevelt non lasciò che la crisi rimanesse inutilizzata, promuovendo il suo programma con il “New Deal”. Roosevelt era particolarmente interessato agli speciali privilegi esecutivi che accompagnavano la Seconda Guerra Mondiale. Non ci fu quasi nessuna resistenza quando andò avanti, gettando le basi per una nuova lega delle nazioni, che ora si chiamerà Nazioni Unite.
Sotto la guida di Stalin, Churchill e Roosevelt, ventisei nazioni si unirono nel gennaio 1942 nell’iniziativa di istituire le Nazioni Unite (ONU), che furono istituite il 24 ottobre 1945. Fin dalla sua nascita, le Nazioni Unite e le sue ramificazioni, come la Banca Mondiale e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), hanno preparato i Paesi del mondo a conformarsi agli obiettivi annunciati alla loro fondazione.
I “Tre Grandi” e le Decisioni di Yalta.
Tuttavia, le dichiarazioni dolcemente salate sulla promozione della “pace e sicurezza internazionale”, sullo “sviluppo di relazioni amichevoli tra le nazioni” e sull’impegno per il “progresso sociale, migliori standard di vita e diritti umani” nascondono l’agenda per l’istituzione di un governo mondiale con poteri esecutivi il cui compito non è la promozione della libertà e del libero mercato, ma un maggiore interventismo e controllo attraverso organizzazioni culturali e scientifiche. Questo è diventato chiaro con la creazione da parte delle Nazioni Unite dell’Organizzazione per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) nel 1945.
Dopo la fondazione dell’UNESCO nel 1945, il biologo evoluzionista britannico, eugenista e schietto sostenitore della globalizzazione politica Julian Huxley, fratello di Aldous Huxley, autore del romanzo distopico Brave New World, ne divenne il primo direttore.
Inaugurando l’organizzazione, Huxley ha auspicato un “umanesimo scientifico universale, di portata globale”, e ha chiesto di gestire l’evoluzione umana verso un fine desiderato. Riferendosi al materialismo dialettico come “il primo tentativo radicale di filosofia evolutiva”, il direttore dell’UNESCO ha lamentato che l’approccio marxista alla trasformazione della società era destinato a fallire a causa della mancanza di un necessario “fattore genetico”.
Con queste idee, Julian Huxley aveva una buona compagnia di persone che la pensavano come lui. Dalla fine del XIX secolo, l’appello al miglioramento genetico della specie umana attraverso l’eugenetica ha ottenuto molti adepti di spicco: John Maynard Keynes, ad esempio, ha sostenuto la promozione dell’eugenetica e del controllo della popolazione come una delle questioni sociali più importanti e un’area critica di ricerca.
Keynes non era solo. L’elenco dei sostenitori della riproduzione selettiva per il miglioramento della specie umana è piuttosto lungo e impressionante. Questi “riformatori anti-liberali” includono, tra i tanti nomi noti, gli scrittori HG Wells e Bernard Shaw, il presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt, il primo ministro britannico Winston Churchill, nonché l’economista Irving Fisher e i pionieri della pianificazione familiare Margaret Sanger e Bill Gates. Sr., padre di Bill Gates, fondatore di Microsoft e capo della Bill and Melinda Gates Foundation.
Nel suo discorso di fondazione dell’UNESCO, Julian Huxley fu molto preciso sugli scopi e i metodi di questa istituzione. Per raggiungere il desiderato “progresso evolutivo” dell’umanità, il primo passo era quello di sottolineare “l’assoluta necessità dell’unità politica mondiale e di far conoscere a tutti i popoli le conseguenze del trasferimento della completa sovranità nazionale dalle singole nazioni a un’organizzazione mondiale”.
Inoltre, questa istituzione deve considerare il compromesso tra “l’importanza della qualità rispetto alla quantità”, il che significa che deve tenere conto del fatto che esiste “una gamma di dimensioni ottimali per ogni organizzazione umana, proprio come per ogni specie di organismo biologico”. L’organizzazione educativa, scientifica e culturale delle Nazioni Unite dovrebbe prestare particolare attenzione all’”unità attraverso la diversità dell’arte e della cultura in tutto il mondo, così come alla promozione di un unico pool di conoscenze scientifiche”.
Huxley chiarisce che la diversità umana non è per tutti. La diversità dei “deboli, stupidi e moralmente deficienti […] può essere solo una cosa negativa”, e poiché “una parte significativa della popolazione non può trarre beneficio dall’istruzione superiore” e anche “una parte significativa dei giovani” soffre di “debolezza fisica o instabilità mentale” e “queste ragioni sono spesso di origine genetica” (p. 20), questi gruppi devono essere esclusi dagli sforzi per promuovere il progresso umano.
Nel suo discorso, Huxley diagnosticò che all’epoca l’effetto indiretto della cultura era piuttosto disgenico che eugenetico e che “in ogni caso, sembra probabile che il peso dell’idiozia genetica, della debolezza fisica, dell’instabilità mentale e della propensione alle malattie, che già esistono nella specie umana, si rivelerà troppo pesante perché si possa fare un vero progresso”. Dopo tutto, è “necessario che l’eugenetica sia collocata interamente nell’ambito della scienza, perché, come già detto, in un futuro non troppo lontano il problema di migliorare la qualità media degli esseri umani diventerà probabilmente urgente. E questo può essere raggiunto solo applicando le scoperte di un’eugenetica veramente scientifica”.
L’uso della minaccia climatica.
Il successivo passo decisivo verso la trasformazione economica globale avvenne con il primo rapporto ufficiale del Club di Roma. Nel 1968, il Club di Roma fu aperto nella villa di Rockefeller a Bellagio, in Italia. Il suo primo rapporto fu pubblicato nel 1972 con il titolo “I limiti dello sviluppo”.
Il Presidente Emerito del Club di RomaAlexander King e il Segretario Generale del Club Bertrand Schneider riferiscono nella loro relazione al Consiglio del Club di Roma che quando i membri del Club hanno cercato un nuovo nemico, hanno indicato come cause principali l’inquinamento, il riscaldamento globale del pianeta, la scarsità d’acqua e la fame. questioni più appropriate per le quali l’umanità dovrebbe essere incolpata, il che significa che l’umanità stessa deve spopolarsi per tenere sotto controllo queste minacce.
Dagli anni ’90, le Nazioni Unite hanno intrapreso diverse iniziative globali per un sistema di monitoraggio globale con l’Agenda 2021 e l’Agenda 2030. L’Agenda 2030 è stata adottata da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite nel 2015. Ha lanciato il progetto di cambiamento globale, chiedendo il raggiungimento di diciassette Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). L’idea chiave è quella di “sviluppo sostenibile”, che include il controllo della popolazione come strumento chiave.
Salvare la Terra è diventato lo slogan dei guerrieri politici verdi. Dagli anni ’70, lo scenario del terrore del riscaldamento globale è stato un utile strumento nelle loro mani per ottenere influenza politica e, alla fine, dominare la deliberazione pubblica. Nel frattempo, questi gruppi anticapitalisti hanno acquisito un’influenza dominante nei mass media, nei sistemi educativi e giudiziari e sono diventati attori principali sulla scena politica.
In molti Paesi, soprattutto in Europa, i cosiddetti “partiti verdi” sono diventati un fattore decisivo nel sistema politico. Molti dei loro rappresentanti sono piuttosto diretti nelle loro richieste di rendere la società e l’economia compatibili con elevati standard ecologici, che richiedono una fondamentale rivitalizzazione del sistema attuale.
Nel 1945, Huxley osservò che era troppo presto per proporre apertamente un programma eugenetico di riduzione della popolazione, ma avvertì che sarebbe stato importante per l’agenzia “fare in modo che il problema dell’eugenetica sia considerato con la massima attenzione possibile, e che il pubblico sia informato sulle questioni coinvolte, in modo che ciò che oggi è considerato impensabile,possa almeno cessare di esserlo in futuro”.
La cautela raccomandata da Huxley non è più necessaria. Nel frattempo, i rami delle Nazioni Unite hanno acquisito un tale livello di potere che anche le agenzie che inizialmente erano filiali delle Nazioni Unite, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), hanno la capacità di ordinare ai singoli governi di tutto il mondo di obbedire ai loro ordini. L’OMS e il Fondo Monetario Internazionale/FMI (le cui condizioni di prestito si sono spostate dall’austerità fiscale alla misura in cui un Paese segue le regole stabilite dall’OMS) sono diventati lo strumento supremo, a doppio scopo, per stabilire un nuovo ordine mondiale.
Come ha sottolineato Julian Huxley nel suo discorso del 1945, è dovere delle Nazioni Unite abolire la libertà economica perché “il laisser-faire e i sistemi economici capitalistici hanno creato grandi brutture”. È giunto il momento di lavorare per l’emergere di una “cultura unica mondiale”. Questo deve essere fatto con l’aiuto esplicito dei mass media e dei sistemi educativi.
Con la creazione delle Nazioni Unite e delle sue organizzazioni sussidiarie, gli sforzi per portare avanti i programmi eugenetici e postumani fecero un grande passo avanti. Insieme alle attività del Club di Roma, hanno spianato la strada all’inizio della grande rinascita in corso.
Con la dichiarazione di pandemia, l’obiettivo del controllo totale dell’economia e della società da parte del governo ha fatto un altro passo verso la sua trasformazione. La libertà si trova ora di fronte a un nuovo avversario: la tirannia si avvicina sotto il mantello del governo esperto e dell’autocrazia benevola. I nostri nuovi governanti non giustificano il loro diritto di governare sulla base della divina provvidenza, ma ora rivendicano il diritto di governare il popolo in nome della salute e della sicurezza universali, sulla base di alcuni presunti dati scientifici.
Antony P. Mueller & Matthew Ehret
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