Carne sintetica
l’Ue annuncia il possibile via libera
“Ok al cibo prodotto in laboratorio, basta che rispetti i nostri standard nutrizionali”.
Così può essere riassunto il discorsosul cibo prodotto in laboratorio di Stefan De Keersmaecker.
Il portavoce della Commissione UE, intervenuto ieri in occasione della IX Conferenza economica di Cia-Agricoltori Italiani al Palazzo dei Congressi a Roma.
In sostanza, De Keersmaecker ha lasciato intendere che nei prossimi mesi la richiesta di mettere in commercio altri “novel food” – quelli cioé inventati in laboratorio, a base di insetti o semplicemente consumati tradizionalmente al di fuori dell’Europa – potrebbe arrivare ben presto sui tavoli di Bruxelles.
Dunque, a patto che soddisfino determinate condizioni (corretta etichettatura e sicurezza alimentare), l’Unione Europea dice sì alla farina di grillo, ai funghi trattati con i raggi ultravioletti e anche alla “carne in provetta“, un prodotto alimentare derivante dalla fusione di cellule staminali animali all’interno di un bioreattore.
E su quest’ultimo alimento – non ancora presente nella lista dei novel food autorizzati dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) – si è riaccesa la polemica dei lavoratori del settore agricolo.
Il vento della protesta:
«No al cibo Frankenstein»
Il presidente di Cia-Agricoltori Cristiano Fini ha affermato:
«La carne sintetica va nella direzione opposta a quella che è la nostra idea di cibo, basata sulla valorizzazione delle nostre produzioni agricole e zootecniche, simbolo di alta qualità e identificative dei territori e delle tradizioni nazionali.
Al momento c’è il rischio concreto che l’agricoltura venga ridimensionata con ovvie conseguenze sulle aree interne con il progressivo abbandono dei territori».
A sostegno dei timori denunciati dagli agricoltori – riferisce IlSole24Ore – Cia ha riportato i dati dello studio di Nomisma elaborato in occasione della conferenza.
Laboratori e start up di carne coltivata in laboratorio sono passati da 13 a 117 dal 2016 al 2022 e che la produzione globale dell’alimento artificiale raggiungerà le 2,1 milioni di tonnellate entro il 2030.
Gli esperti rassicurano:
«Carne in provetta più sicura»
Le parole riportate da Aboutpharma di Luciano Conti, professore di Biologia applicata dell’Università di Trento:
«Il processo di produzione della carne colturale è altamente controllato.
Si tratta di sostanze che, anche quando sono prodotte artificialmente, riproducono molecole naturalmente presenti nell’organismo.
Credo che la carne colturale possa essere più sicura di quella proveniente dagli allevamenti intensivi perché abbatterebbe il rischio della proliferazione di patogeni ma anche l’uso di antibiotici e steroidi».
Lo stesso esperto ha ricordato, tuttavia, come il processo di produzione di carne coltivata in laboratorio non è al momento proponibile per una produzione su scala industriale, sia per i tempi che per i costi ancora molto elevati.
Dunque l’arrivo della carne sintetica sugli scaffali dei supermercati europei (e italiani), ad oggi, è soltanto una possibilità ancora lontana nel tempo, non un’imminenza del 2023.
Attualmente esistono soltanto due posti al mondo dove è possibile mangiare carne da laboratorio al ristorante: Israele e Singapore.
FONTE: IlGazzettino