Biometria nei pagamenti
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“Scansioni il viso e paghi”
Per Mastercard in futuro
la carta con cui pagare sarai tu

Mentre Banca Sella ha presentato una carta di credito con chip per riconoscere l’impronta digitale integrato: la biometria nei pagamenti prende forma.

l futuro dei mezzi di pagamento saremo noi.
O almeno, una singola parte del nostro corpo.
Magari il viso o magari l’impronta di una mano.
In futuro, chissà, un’altra parte altrettanto riconoscibile.

Il punto, però, è che la biometria sarà sempre più centrale nelle modalità di pagamento online e offline.

Secondo Danilo Arosio, direttore per i prodotti e le soluzioni di Mastercard, intervistato da DDAY.it durante il Salone dei Pagamenti:

paradossalmente, potresti non avere più la carta

“Smile to pay”

La modalità non è inedita: per Mastercard è già una realtà in alcune zone del mondo.
L’iniziativa, chiamata “Smile to pay” (letteralmente “sorridi per pagare”), prevede che l’utente associ il proprio volto a un sistema di pagamento, in modo che per pagare sia nei negozi sia online non serva inserire i dati di una carta di pagamento, ma basti autenticarsi con il volto.
Smile to Pay di Mastercard è un passo in più: non serve nemmeno che l’utente abbia con sé alcun dispositivo perché, di fatto, si potrebbe entrare in un negozio e una fotocamera potrebbe riconoscere il viso per confermare un pagamento.

Biometria nei pagamenti

Questa è una delle possibili direzioni del futuro dei pagamenti elettronici secondo Arosio:

qualcosa di ancora più biometrico, in cui paradossalmente non hai nemmeno più la carta e usi qualcosa di tuo per pagare, anche un’impronta digitale”, secondo Arosio.

l riconoscimento facciale – che spesso si è dimostrato una tecnologia con forti limiti e in Italia il Garante della privacy ha imposto come condizione per l’uso delle body cam in dotazione alle forze dell’ordine che non vengano usate per il riconoscimento facciale – rappresenta un tema molto sentito perché spesso al centro di discussioni rispetto all’invasione della privacy e a come quei dati vengono conservati e protetti.

Commentando l’annuncio di maggio al The Guardian, l’avvocatessa Suzie Miles sottolineò che:

una password può essere cambiata, mentre un sorriso o il gesto di una mano no. Se i dati biometrici venissero sottratti, allora il rischio di un’attività fraudolenta potrebbe essere molto più alto rispetto agli attuali metodi di pagamento

Secondo Arosio, per gestire questo aspetto

si creeranno delle entità preposte. Potrebbero essere anche le banche, certo, ma devono rispondere a determinate caratteristiche per conservare il dato aderendo a normative come il GDPR“.

FONTE: dday.it

Biometria nei pagamenti