Accordo nella Ue:
price cap sul gas fissato
a 180 euro al megawattora.
Mosca: “Inaccettabile”
Accordo raggiunto a maggioranza qualificata, Germania a favore.
Meloni: “Una grande vittoria”. Presidenza Ue: “Price cap sul gas equilibrato, le forniture sono al sicuro”.
Mosca: “E’ una distorsione del mercato”
accordo politico sul price cap è stato raggiunto dai ministri europei dell’Energia a maggioranza qualificata.
Anche la Germania, dopo lunghe trattative, ha dato la sua approvazione.
Contraria invece l’Ungheria, mentre Austria e Paesi Bassi si sono astenuti.
Il tetto al prezzo del gas scatterà – dal 15 febbraio – al superamento dei 180 euro a megawattora per tre giorni con uno spread rispetto al prezzo del Gnl di 35 euro per tre giorni.
Meloni:
“Una grande vittoria”
Meloni:
“Vengo qui con una piccola grande vittoria, più grande che piccola: siamo riusciti a spuntarla in Europa sul prezzo del gas, battaglia che molti davano per spacciata, e che abbiamo portato a casa”.
Una vittoria dell’Italia, commenta su Twitter anche il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin:
“Il Consiglio Energia ha approvato il tetto al prezzo del gas.
È la vittoria dei cittadini italiani ed europei che chiedono sicurezza energetica. È la vittoria dell’Italia che ha creduto e lavorato per raggiungere questo accordo”.
Mosca:
“Accordo inaccettabile:
è una distorsione del mercato”
Durissima – come era prevedibile – la reazione di Mosca.
La Russia giudica infatti “inaccettabile” l’accordo Ue sul tetto al prezzo del gas: lo dice il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov definendo l’intesa una “distorsione del mercato” e promettendo “una reazione” da parte russa, come la decisione assunta sul petrolio.
Lo riferiscono le agenzie russe.
Presidenza Ue:
“price cap equilibrato,
forniture al sicuro”
In conferenza stampa Jozef Sikela, ministro dell’Industria della Repubblica Ceca che è presidente di turno dell’Ue, ha detto:
“È stato l’accordo più difficile da trovare”.
“Una volta ancora abbiamo dimostrato che l’Ue è capace di arrivare ad un’intesa.
Il negoziato non è stato facile, ma credo che siamo arrivati ad un compromesso equilibrato tra un prezzo troppo elevato per cittadini e imprese e ‘le salvaguardie necessarie’ per le forniture.
“Il meccanismo non metterà a rischio l’approvvigionamento di gas e la stabilità dei mercati”.
Arrivando oggi alla riunione dei ministri dell’Energia a Bruxelles Sikela aveva detto che:
“le famiglie e le imprese europee si aspettano da noi che agiamo e non vedo alcun motivo per non trovare un accordo oggi”
“Sono a conoscenza che un certo numero di stati sono preoccupati per la possibile perdita di competitività sul mercato europeo o per la possibile carenza di gas”
“Pertanto, offriamo una soluzione e un meccanismo che sarà un freno di emergenza temporaneo e in cui abbiamo incorporato molte protezioni che ci permetteranno di disattivare il meccanismo nel caso in cui vedremo che non funziona. Quindi proponiamo una soluzione che dovrebbe soddisfare sia chi ha chiesto il tetto sia chi lo teme”.
La commissaria Ue all’Energia, Kadri Simson, aveva detto di ritenere
“che l’accordo sia a portata di mano. Ovviamente questo richiede uno spirito di compromesso molto forte da parte di ognuno”.
“I leader hanno dato un compito molto chiaro ai ministri dell’Energia, di raggiungere un accordo oggi”
“Tanti fascicoli difficili ma nell’ultima settimana ho visto in sala la volontà di trovare un accordo.
Credo che questi sei giorni aggiuntivi siano stati necessari per concludere tutti questi dossier”
Per raggiungere un accordo entro oggi Sikela puntava alla maggioranza qualificata:
“Mi piacerebbe avere un allineamento all’unanimità, ma il mio obiettivo oggi è sbloccare il blocco della minoranza e avere almeno la maggioranza qualificata”
“Miro a raggiungere un accordo entro oggi e un modo per raggiungere l’accordo è usare la maggioranza qualificata”
Besseghini:
prezzo alto ma
trovare equilibrio non era facile
Il presidente di Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), Stefano Besseghini, a margine del Consiglio generale di Assolombarda, ha dichiarato:
“Il prezzo di 180 euro al megawattora è sicuramente più basso rispetto a quello con cui si era cominciata la discussione”
“rimane un prezzo alto rispetto ai prezzi industriali”.
Continua Besseghini:
”un prezzo che deve inevitabilmente confrontarsi con i mercati internazionali e con il Gnl.
Ci sono tutta una serie di parametri”.
“trovare un equilibrio non era facile”.
“vediamo quale sarà l’evoluzione, come reagirà il mercato e gli effetti che si determineranno nel medio periodo.
Certamente in qualche maniera gli scambi verranno mitigati”.
“Per quanto riguarda l’energia elettrica direi tutto sommato che non ci saranno aumenti perché il trimestre è stato con prezzi medi relativamente bassi.
Per il gas l’inizio della fase invernale porterà sicuramente a un aumento.
Tra 15 giorni c’è la formazione del prezzo”.
FONTE: rainews.it