Genitori dello stesso sesso
Per il Governo restano
le diciture “padre” e “madre”
Anche per i figli di genitori dello stesso sesso sulla carta di identità resterà la dicitura “padre” e “madre”.
La decisone è stata confermata da Viminale e il ministero della Famiglia, nonostante la sentenza del tribunale di Roma che qualche mese fa aveva dato ragione a due mamme che volevano cambiare la dicitura in “genitore“.
Il giudice aveva invitato contestualmente il ministero a correggere il software per garantire l’inclusione dei genitori gay.
Ma l’esecutivo non ha voluto sentir ragioni: si chiamano “madre” e “padre” anche se sono due mamme o due papà.
La recente sentenza del Tribunale di Roma aveva aperto uno spiraglio di speranza per le numerose coppie dello stesso sesso e per i loro figli che gravitano in una specie di limbo non meglio definito da norme e che apre a numerose criticità per il benessere dei bambini e delle loro famiglie.
Per Eugenia Roccella, titolare del dicastero della Famiglia e delle Pari opportunità nel governo Meloni, intervistata da Repubblica:
“si è fatto tanto rumore per quella decisione, ma si tratta di una sentenza individuale, dunque vale per la singola coppia che ha fatto ricorso”.
E ha confermato che sulle carte di identità e sui documenti “rimarrà scritto madre e padre”.
E le coppie formate da due mamme o due papà?
“Possono sempre fare ricorso”.
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FONTE: ilRiformista