Proposta di regolamento Ue
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Commissione Ue,
riconoscere i genitori gay in tutti i Paesi

La ministra della famiglia e della natalità
Eugenia Roccella
risponde a Von Der Leyen

Uno dei principi al centro della proposta di regolamento presentata oggi (7 dicembre) dalla Commissione Ue per armonizzare le norme di diritto internazionale privato sulla genitorialità è:
I genitori dello stesso sesso e i loro figli dovrebbero essere riconosciuti come una famiglia in tutti gli Stati membri dell’Unione europea.

Bruxelles spiega la proposta di regolamento Ue:

“La proposta è incentrata sull’interesse superiore e sui diritti del bambino”
“la genitorialità stabilita in uno Stato membro dovrebbe essere riconosciuta in tutti gli altri Stati membri, senza alcuna procedura speciale”, incluso il riconoscimento per i “genitori dello stesso sesso”.

scrive su Twitter laLa presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen scrive su Twitter:

“Orgogliosa delle nuove norme che presentiamo oggi sul riconoscimento della genitorialità nell’Ue. Vogliamo aiutare tutte le famiglie e i bambini in situazioni transfrontaliere: perché se si è genitori in un Paese, lo si è in tutti i Paesi”.

FONTE: Ansa

Genitori gay,
Roccella risponde a von der Leyen:
ogni bambino ha mamma e papà

La ministra della Famiglia e alla Natalità Eugenia Roccella a “Mattino Cinque News” su Canale 5 ha detto:

“Il problema non è l’eterologa, il problema è la compravendita degli ovocidi è una cosa diversa.
Il problema è se il corpo femminile viene spezzettato e comprato e venduto sul mercato anche attraverso cataloghi.
La maternità è qualcosa di profondamente legato alla creazione della comunità umana. Se noi tocchiamo la maternità siamo apprendisti stregoni che cambiano qualcosa di veramente profondo nell’inconscio, nella cultura, nel modo di stare insieme delle persone.
Una volta si diceva di mamma ce ne è una sola

Quando si dice che ha
due mamme o due papà,
in realtà non si dice la verità.

Roccella aggiunge:

La questione è che ogni bambino ha una mamma ed un papà per forza di cose.
Ha una donna che lo ha partorito e un papà biologico e questo non è un dato che si possa eliminare.
Quando si dice che ha due mamme o due papà, in realtà non si dice la verità.
Quindi si cancella in genere la madre biologica, la madre che ha dato gli ovociti, la madre che lo ha partorito.
Bisogna entrare nei singoli casi e su questo è poi la magistratura che poi decide”.

“il problema è che il corpo femminile non si deve comprare o vendere. Sono contraria a questo e sono contraria all’idea che un bambino si possa ordinare attraverso il grande mercato iperliberista del corpo e appunto degli ovociti e dell’utero”

FONTI: ImolaOggi

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