Midterm Usa, tutte le donazioni di
Soros e dei manager Netflix, Paypal e Nike
a Democratici e Repubblicani
Alle elezioni di metà mandato i miliardari americani hanno finanziato i partiti con 881 milioni di dollari.
Le donazioni hanno raggiunto soprattutto i Repubblicani, ma Soros ha sostenuto i Democratici con una grossa somma.
Tutti i numeri e le mosse dei dirigenti di Netflix, PayPal e Nike
In vista delle elezioni di metà mandato (o midterm) dell’8 novembre, i due principali partiti politici degli Stati Uniti – il Partito democratico e il Partito repubblicano – hanno ricevuto un totale di 881 milioni di dollari in donazioni dai miliardari americani.
Si tratta di una somma record, che per la maggior parte è finita nelle casse dei Repubblicani.
881 milioni di donazioni,
soprattutto ai repubblicani
Degli 881 milioni, i tre quarti circa sono stati donati da venti grossi finanziatori.
Di questi venti – tra le persone più ricche degli Stati Uniti, diventate ancora più facoltose durante la pandemia, scrive Quartz -, quattordici hanno sostenuto i candidati del Partito repubblicano: lo ha rivelato uno studio dell’organizzazione no-profit Americans for Tax Fairness.
Il contributo (in controtendenza) di George Soros
Il singolo principale finanziatore politico di queste elezioni di metà mandato è stato George Soros, miliardario ungherese naturalizzato americano spesso citato in varie teorie del complotto per le sue posizioni progressiste.
Le donazioni di Soros – in controtendenza rispetto alle altre – sono andate ai Democratici, che hanno ricevuto in tutto più di 128 milioni di dollari.
Nello specifico, la quasi totalità della somma (125 milioni) è andata al Democracy PAC II, un comitato di azione politica (PAC) creato dallo stesso Soros nel 2019 per sostenere i Democratici alle elezioni presidenziali e parlamentari del 2020.
Gli altri grandi finanziatori
Dopo Soros, a donare la somma più grande sono stati Richard ed Elizabeth Uihlein (fondatori della società di spedizioni Uline), che hanno sostenuto i Repubblicani con 67 milioni.
66 milioni sono stati donati ai Repubblicani da Ken Griffin, fondatore del fondo Citadel.
I Repubblicani, ancora, hanno ricevuto 47 milioni da Jeff Yass della società di trading SIG, e 33 milioni da Stephen Schwarzman, a capo del grande gruppo finanziario Blackstone.
I Democratici hanno ottenuto 40 milioni da Sam Bankman-Fried, fondatore della piattaforma di scambio di criptovalute FTX.
Il ruolo dei PAC
I cosiddetti “super PAC” sono comitati che possono ricevere donazioni senza limiti da ciascun finanziatore, ma devono segnalare la provenienza dei fondi.
I gruppi di dark money (come sindacati, associazioni di categoria e organizzazioni di welfare) sono invece regolati in maniera diversa: possono finanziare candidati e partiti per conto di un miliardario, ma non sono obbligati a rivelare l’identità dei donatori perché il sostegno dei politici non è il loro ruolo principale.
Lo studio di Americans for Tax Fairness segnala che, al 30 settembre scorso, quasi 120 milioni di dollari provenienti da enti di welfare hanno raggiunto quattro “super PAC”.
L’ong segnalava che la somma non era probabilmente l’insieme di tante piccole donazioni: “i miliardari e le altre persone e organizzazioni ricche reclutate dagli operatori politici sono la fonte più probabile dei fondi”.
In termini percentuali, si stima che il contributo dei miliardari alla quantità totale di fondi raccolti dai candidati alle elezioni, dai partici e dai PAC sia del 7,4 per cento.
Il 66 per cento degli intervistati a un recente sondaggio si è detto favorevole all’imposizione di un limite alle donazioni dei miliardari ai soggetti politici.
Cosa fanno Netlix, Paypal e Nike
La maggior parte dei dirigenti delle principali società americane presenti sull’indice azionario S&P 500, che raccoglie quelle a maggiore capitalizzazione, hanno finanziato con milioni di dollari il Partito repubblicano.
Una delle poche eccezioni è rappresentata da Reed Hastings, cofondatore e amministratore delegato (CEO) di Netflix, che ha donato 3 milioni ai Democratici.
Il pubblico di Netflix, la popolare piattaforma di streaming video, è generalmente su posizioni progressiste e “di sinistra”.
Non tutte le donazioni dei CEO, però, sono allineate alle ideologie delle loro società e dei loro utenti.
Ad esempio Peter Thiel, cofondatore di PayPal, ha sostenuto con grosse somme quei candidati repubblicani che negano la legittimità della presidenza di Joe Biden.
PayPal, però, ha bloccato il sito di raccolta fondi per l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, quando i sostenitori dell’allora presidente Donald Trump tentarono di impedire la formalizzazione della vittoria di Biden alle elezioni.
Il cofondatore ed ex-CEO di Nike, Bill Knight, ha sostenuto la corsa di Betsy Johnson a governatrice dello stato dell’Oregon.
Johnson è una candidata indipendente, non essendo legata a nessuno dei due partiti, ma ha idee conservatrici.
Nike è invece un marchio che sposa spesso cause progressiste.
FONTE: startmag