la “tempesta infiammatoria”
In piena estate italiana ci si divide tra argomentare la separazione di Totti e Ilary, le problematiche delle corde vocali di Mahmoud e, la nuova “illuminata” Elodie con le sue dichiarazioni politiche.
Fortunatamente ci sono notizie ben più importanti del “chiacchiericcio dei gossip da spiaggia” che vanno approfondite e divulgate, come lo studio della Biologa Italiana Maria Cristina Sacchi e la sua sensazionale scoperta sugli effetti dei sieri.
La fase centrale dello studio della biologa italiana, riporta che le persone che hanno ricevuto molte dosi, rischierebbero di poter generare nel tempo, la “tempesta infiammatoria” un attacco degli anticorpi prodotti dallo stesso siero, a cellule e organi, provocando un’infiammazione che porterebbe anche a malattie autoimmuni.
La dottoressa, come riporta ilfattoquotidiano, precisa che:
“I dati ottenuti suggeriscono che questi nuovi vaccini a mRna possano essere in grado di indurre un’alterazione dell’assetto autoimmune, ma questi auto-anticorpi potrebbero essere anche solo transitori, infatti, gli stessi possono essere presenti in una parte delle popolazione sana, statisticamente più piccola, negli anziani, e nei parenti di primo grado di pazienti con malattie autoimmuni”.
Maria Cristina Sacchi, biologa italiana, prosegue dicendo: “Sul 28.5% del campione sono comparsi de novo auto-anticorpi antinucleo (Ana) l’incremento di questi valori potrebbe essere correlato al numero di esposizioni al vaccino: infatti dopo le prime due dosi il 7,8% dei soggetti aveva avuto insorgenza de novo degli Ana, e il 20,7% dopo 3 dosi”.
Ai meno attenti va ricordato che, le compagnie farmaceutiche, avevano ottenuto con una velocità sorprendente, le autorizzazioni per la somministrazione del siero e lo hanno avuto in via emergenziale tutto questo nell’inquietante segreto militare a cui nel nostro paese, si è posto il sigillo.
Nel frattempo, le reazioni avverse continuano la loro comparsa e sono sempre di più le persone nel mondo che si rivolgono ai tribunali perché indaghino su questi fatti, in quanto i loro corpi e la loro vita, non potranno più tornare ad essere quello che erano prima.
In Italia abbiamo un primo “risveglio” che passa per alcune sentenze di Giudici e Magistrati coraggiosi, i quali ribaltano la discriminazione vaccinale targata Draghi – Speranza, reintegrando professionisti e certificando i danni di questo esperimento mondiale.
Ma fortunatamente anche alcuni Ordini professionali stanno iniziando a porsi delle domande chiedendo chiarimenti, proprio come l’Ordine dei Farmacisti.
Quindi, aveva ragione Montagnier?
Pare proprio di si, perché questo studio italiano, sottolinea le parole del Premio Nobel: “A generare le varianti sono i vaccini” quindi i vaccinati e non i non vaccinati”.
Pure il virologo Crisanti, in un’intervista pubblica, ha ammesso: “Le varianti le creano gli inoculati”, dicendo: “È l’Abc della genetica”.
E poi: “Questa variante è più infettiva per i vaccinati e i vaccinati sono meno protetti. Le varianti si sviluppano sotto la pressione delle persone vaccinate, che sono la maggioranza. Il vaccino è una barriera contro il virus, che genera varianti in maniera casuale.
Se c’è una variante in grado di infettare i vaccinati si ritrova avvantaggiata.
I non vaccinati non sono un ostacolo per il virus, il vero ostacolo sono i vaccinati; quindi, la pressione selettiva esercitata sul virus è quella del vaccino”.
E sempre per ricordare un certo Matteo Bassetti, nella campagna di odio e diffamazione della propaganda a cui assistiamo costantemente, a Montagnier, gli aveva dato del “rincoglionito”.
All’epoca Montagnier disse: “La curva di vaccinazione è seguita dalla curva di mortalità” e oggi non c’è giorno che passa che non sentiamo di malori improvvisi e di morti continue confermate purtroppo dai dati sconfortanti che stiamo subendo.
Il quasi defunto governo comunque non molla e sebbene vi siano tutte queste costanti tristi premesse ed effetti avversi confermati da studi scientifici, le dichiarazioni politiche continuano a convergere sull’ ”obbligatorietà vaccinale”.
A Speranza & Co poco importa dei dati, delle batoste giudiziarie, l’importante per loro è la limitazione sociale, lavorativa ed economica.
C’è poco tempo per “svegliarsi”, perché è molto probabile che assieme all’ecatombe della “tempesta infiammatoria” si unisca la “tempesta perfetta” e allora poi sarà tutto un si salvi chi può.
Andrea Caldart
Fonte: Quotidiano Web