Virus sinciziale: ISS vs pediatri
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Ennesima punturina da infliggere ai piccoli
Una volta tanto l’ISS non concorda con la somministrazione per tutti i neonati, mettendone in discussione i fattori rischio-beneficio-efficacia.
Virus sinciziale: ISS vs pediatri

Iss: somministrazione a tappeto non opportuna
Opposta la posizione delle associazioni pediatri

Secondo l’Istituto superiore di sanità, la somministrazione a tappeto a tutti i nuovi nati dell’anticorpo monoclonale Nirsevimab-Beyfortus contro le infezioni respiratori da virus sinciziale non sarebbe opportuna e ha rischi potenziali.
Opposta la posizione di pediatri e neonatologi.

Virus sinciziale: ISS vs pediatri
La nota dell’ISS

“Sebbene il farmaco possa rappresentare un utile strumento preventivo in soggetti affetti da patologie concomitanti o con fattori di rischio, occorrerebbe valutare con attenzione se il basso livello di rischio dei bambini sani giustifichi adeguatamente il ricorso ‘a tappeto’ ad un trattamento che, per quanto sulla base degli studi clinici appaia sufficientemente sicuro, non può essere ovviamente considerato del tutto privo di rischi”.

Cosa dicono i dati degli studi a riguardo?
“Benefici minimi”

“Nella popolazione arruolata (composta in grande prevalenza da bambini sani) il farmaco ha mostrato un modesto effetto in termini di riduzione del rischio di ospedalizzazione o ricorso all’assistenza medica.
È importante tuttavia osservare che anche nella popolazione di controllo (trattata con placebo) il numero di infezioni che hanno richiesto assistenza medica oppure ospedalizzazione è risultato piuttosto basso”.

La richiesta di inserimento in fascia C

Riguardo alla classificazione del farmaco in classe di non rimborsabilità:

“Pur facendo presente che tale decisione spetta all’Aifa, si chiarisce che è stata la stessa azienda farmaceutica a chiedere la classificazione in fascia C”

ovvero a carico del cittadino.

Virus sinciziale: ISS vs pediatri
Pediatri e neonatologi la pensano al contrario

Al contrario la Società italiana di pediatria (Sip) e di quella di neonatologia (Sin) in una nota hanno ribadito

“l’urgenza di una prevenzione efficace per tutti i nuovi nati prima della stagione di picco epidemico che va da novembre a marzo, e raccomandano l’equità di offerta in tutto il territorio italiano”.

Le due società scientifiche ricordano che il Vrs è uno dei principali agenti patogeni che colpiscono le vie respiratorie nei più piccoli.

Board del Calendario per la Vita (alleanza che comprende Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica – Siti, Società italiana di pediatria, Federazione italiana medici pediatri, Federazione italiana dei medici di medicina generale, Società italiana di medicina generale):

“Le nuove possibilità di prevenzione del virus respiratorio sinciziale, in primis attraverso l’offerta a tutti i neonati dell’anticorpo monoclonale, ma anche attraverso la vaccinazione in gravidanza, rappresentano la fondamentale risposta a una infezione che ogni anno provoca nel mondo tra i bambini di età inferiore a 5 anni circa 33 milioni di casi di infezioni delle basse vie respiratorie che richiedono assistenza medica, 3.6 milioni di ospedalizzazioni e la morte di oltre 100.000 bambini”. (Fonte)

Le statistiche

È l’agente principale della bronchiolite, prima causa di ospedalizzazione nei bambini sotto l’anno di vita.
A livello mondiale causa ogni anno circa 33 milioni di infezioni delle basse vie respiratorie tra i bambini sotto i 5 anni, con 3,6 milioni di ospedalizzazioni e oltre 100.000 decessi.
Più del 60% dei bambini, ricordano, contrae il Vrs entro il primo anno di vita e quasi tutti entro i 2 anni.
Considerando un’intera coorte di nascita, circa il 20% dei neonati sviluppa un’infezione grave che richiede assistenza medica e quasi il 4% della coorte di bambini nel primo anno di vita necessita di ospedalizzazione.
Tra i ricoverati, il 20% finisce in terapia intensiva.

FONTE: Il Salvagente

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