L’annuncio imprevisto che cambia tutto lo scenario e inchioda i delinquenti del Pentagono alle loro responsabilità
Vladimir Putin è pronto a negoziare con l’Ucraina per mettere fine alla guerra in corso. Lo aveva già detto lo Zar in videoconferenza al vertice del G20, organizzato dall’India, lo scorso 23 novembre. E oggi lo ha ribadito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, a Rtvi. “Putin ha ripetutamente affermato che la cosa più importante per noi è raggiungere i nostri obiettivi“, ha sottolineato Peskov.
“E, naturalmente, preferiremmo farlo principalmente attraverso mezzi politici e diplomatici. Ecco perché rimaniamo pronti ai negoziati”. Peskov sostiene che il processo negoziale è stato interrotto da Kiev. “Loro stessi hanno ammesso che ciò è stato fatto per volere della Gran Bretagna, degli inglesi. Pertanto, la situazione è abbastanza ovvia”, ha osservato. Immediatamente il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjártó ha rinnovato l’offerta di Budapest da fare da mediatore tra Mosca e Kiev, ma il Ministero degli Esteri russo ha sottolineato ancora che oggi l’Ucraina e i suoi partner occidentali non dimostrano la disponibilità a negoziare.
Concetto che aveva espresso Putin direttamente al G20. Mosca, aveva puntualizzato il numero uno del Cremlino, “non ha mai rifiutato i colloqui di pace su Kiev, ma l’empasse nell’apertura delle trattative di pace sarebbe da imputare alla legge varata dal governo Zelensky che vieta i negoziati con l’attuale establishment russo”. “Ovviamente”, aveva sottolineato Putin – dobbiamo pensare a come fermare questa tragedia”. “A proposito vorrei ribadire”, ha sentenziato lo zar, “che la Russia non ha mai rifiutato i negoziati di pace con l’Ucraina; non è stata la Russia, ma l’Ucraina ad annunciare pubblicamente che si sarebbe ritirata dal processo negoziale. E inoltre, è stato firmato un decreto, un decreto del capo dello Stato che vieta tali negoziati con la Russia”.
Fonte: DC NEWS