Biossido di titanio: ecco dove non lo troverete più (e dove sì)
Da oggi il biossido di titanio scomparirà da molti alimenti (gomme, zuppe e dolciumi) ma continueremo a trovarlo in tanti altri prodotti…come i farmaci
Gomme, dolciumi, prodotti da forno, zuppe, brodi, salse, insalate, creme spalmabili per panini salati, noci lavorate e integratori alimentari, da oggi non potranno più contenere tra i loro ingredienti il biossido di titanio, l’additivo utilizzato negli alimenti come colorante finito sotto accusa perché considerato genotossico.
Ovviamente il bando riguarda le nuove produzioni a partire da oggi mentre i prodotti in commercio potranno essere venduti fino al termine minimo di conservazione o alla data di scadenza.
È bene sottolineare che il divieto di usi riguarda l’E171, ovvero il biossido di titanio usato come additivo alimentare.
Ma la sostanza è usata anche in altri settori merceologici dove potrà continuare ad essere usata.
Ad esempio, il biossido di titanio appare in molti protezioni solari, nei cosmetici, nei dentifrici, nella produzione di molti tessuti (ad esempio quelli utilizzati per le tende), e nei farmaci.
In tutti questi prodotti continueremo a trovare il biossido di titanio tra gli ingredienti.
E se per cosmetici e protezioni il non divieto non sembra un paradosso, nei farmaci sì: perché le compresse (proprio dove viene maggiormente usato il biossido di titanio) vengono ingerite al pari delle gomme da masticare.
Purtroppo dovremmo abituarci alla sa presenza per molto tempo (almeno 10 anni) perché – come si è affrettata a specificar l’Ema – la sua sostituzione nei farmaci non è cosa semplice.
“Nessuno dei potenziali sostituti (carbonato di calcio o amido, per esempio) unirebbe tutte le qualità del biossido di titanio” è stata la conclusione delle aziende farmaceutiche che l’Ema ha fatto proprie senza avanzare alcun dubbio.
In particolare – come spiega il magazine francese Que Choisir – quando si parla dell’utilità del TiO2 nella protezione dai raggi UV.
Tuttavia, questo può essere facilmente ottenuto lasciando i farmaci nella loro scatola!
Inoltre – continuano i nostri colleghi francesi – l’Ema sottolinea che il colore del farmaco è importante per la sua accettazione da parte del paziente.
“Si tratta di un argomento difficile da ascoltare con tutti i segnali di allarme che sono stati evidenziati e continuano ad accumularsi sul tema del biossido di titanio”
stima Mathilde Detcheverry, delegata generale di Avicenn, associazione di informazione sui nanomateriali.
Infatti, la prima condizione per l’accettabilità è la certezza che il beneficio supererà il rischio.
Fonte: ilsalvagente