L’Europa è in una profonda crisi: sta perdendo tecnologie chiave, le società stanno invecchiando, la perdita di prosperità è evidente. Il declino dell’Europa è irreversibile?
L’Europa è sprofondata in una crisi: sta perdendo tecnologie chiave, le società stanno invecchiando, la perdita di prosperità è evidente. Il declino dell’Europa è irreversibile?
La Germania sta attraversando una profonda crisi economica e trascina con sé tutta l’Europa. Un numero crescente di imprese industriali si trova a disagio nel mantenere la propria attività in Germania.
La colpa è dei prezzi elevati dell’energia, della carenza di specialisti, degli ostacoli burocratici e delle tasse elevate. Ma il rallentamento economico della Germania rallenta anche il resto dell’Europa.
Il motore tedesco si è inceppato: la Germania è in recessione tecnica
La Germania è ufficialmente in recessione: nel primo trimestre del 2023, il Pil ha fatto registrare il segno meno (-0,3%), così come successo nell’ultima parte del 2022 (-0,5%). Quando il prodotto interno lordo si contrae per due trimestri di fila, gli economisti parlano di “recessione tecnica”. All’Italia è successo per esempio nel 2018. I tedeschi lo hanno sperimentato altre nove volte nel passato. Nulla di tragico, ma è comunque un segnale preoccupante. Non solo per Berlino: se il motore della Germania è inceppato, il rallentamento potrebbe colpire altri Paesi Ue, compreso il nostro, dicono gli esperti.
Il primo motivo di allarme, guardando in casa tedesca, è che le previsioni degli scorsi mesi erano più ottimistiche: il Paese era riuscito a sfuggire agli scenari economici più foschi dopo la guerra in Ucraina e lo stop alle forniture di gas russo, da cui Berlino è fortemente dipendente. E grazie alla forza di fuoco delle sue casse, che hanno elargito la metà degli aiuti di Stato concessi in tutta l’Ue tra pandemia e crisi energetica, la maggior parte degli economisti aveva escluso una recessione tecnica a cavallo tra autunno e inverno.
A incepparsi sono stati innanzitutto i consumi. Come spiega l’ufficio di statistica Destatis, i consumi delle famiglie sono calati nei primi tre mesi di quest’anno dell’1,2%. Colpita la spesa di cibo, abbigliamento e nuove automobili, settore che sconta anche la riduzione degli incentivi per i veicoli elettrici. Jorg Kramer, capo economista di Commerzbank, prevede che la Germania non uscirà dalla recessione nemmeno nella seconda metà dell’anno. “Purtroppo non si intravede alcun miglioramento fondamentale – dice a Welt – Tutti gli indicatori anticipatori importanti nel settore manifatturiero stanno ora diminuendo”.
Fonti: Deutsche Wirtschaftsnachrichten / EuropaToday