Sì di Erdogan alla Svezia nella Nato
Svezia nella Nato
Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha assicurato che il protocollo di adesione della Svezia per l’adesione alla Nato verrà ratificato “il prima possibile” dalla Grande assemblea nazionale turca.
Lo ha dichiarato il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a margine dell’incontro con lo stesso Erdogan e il primo ministro svedese Ulf Kristersson.
Stoltenberg ha affermato:
“Questo è un bene per tutti noi. È un bene per la Svezia, che diventerà un membro a pieno titolo dell’Alleanza.
È un bene per la Turchia, che beneficerà di una Nato più forte.
E poi, naturalmente, è un bene per l’intera alleanza”.
L’ingresso del Paese scandinavo era tenuto sospeso dalla mancata ratifica della Turchia e dal meno problematico veto dell’Ungheria, che ha però annunciato che non sarà l’ultimo Paese a ratificare il protocollo di adesione, lasciando immaginare che anticiperà la conclusione del processo prima di Ankara (sebbene i lavori siano stati posticipati alla sessione parlamentare d’autunno).
Svezia nella Nato
Quali erano gli ostacoli
Per più di un anno, dal vertice Nato di Madrid, due mesi circa dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, Ankara ha insistito con Stoccolma sull’adozione di misure più stringenti in materia di anti-terrorismo, e in particolare sulle misure contro i militanti del Partito curdo dei lavoratori (Pkk) rifugiati in Svezia e considerati terroristi dal governo turco.
Un evento contingente e un calcolo politico sembravano poter compromettere il lascia passare turco sull’adesione della Svezia: il rogo del corano nel corso di una manifestazione in Svezia, lo scorso 28 giugno, e la volontà da parte della Turchia di entrare nell’Unione europea.
Per quanto riguarda l’atto di sfida di un uomo di origini irachene, che ha bruciato una copia del libro sacro musulmano, con una fetta di bacon in mezzo, davanti a una moschea, la rabbia di Erdogan, che ha criticato aspramente l’episodio, era dovuta non solo alla provocazione in sé, ma soprattutto all’autorizzazione che la polizia svedese aveva concesso alla manifestazione.
Poco prima di partire per Vilnius, Erdogan aveva invece vincolato la decisione turca sulla Svezia alla riapertura dei negoziati di adesione del suo Paese all’Unione europea, bloccati dal 2018.
“Per prima cosa, apriamo la strada per la Turchia nell’Unione europea e poi apriamo la via per la Svezia come abbiamo fatto con la Finlandia”
ha dichiarato “il sultano” durante una conferenza stampa.
Nel corso del briefing quotidiano, la portavoce della Commissione europea, Dana Spinant, ha dichiarato che non ci sono automatismi:
“I due processi sono separati.
L’Ue segue un iter molto strutturato di allargamento e le diverse tappe richieste sono necessarie per ciascun candidato.
È un processo che guarda al merito.
Questo processo non può essere legato a quello dell’adesione della Svezia nella Nato”.
Svezia nella Nato
e
Turchia verso l’Ue
Alla vigilia del summit, in tarda serata l’incontro tra il capo di stato turco e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel
“Sono state esplorate le opportunità per riportare la cooperazione Ue-Turchia in primo piano e rivitalizzare le nostre relazioni: il Consiglio Europeo ha invitato l’Alto rappresentante e la Commissione Europea a presentare un rapporto per procedere in modo strategico elungimirante”
I dettagli dell’accordo tra Svezia e Turchia prevedono che i due Paesi continuino la cooperazione nell’ambito del meccanismo trilaterale comune, che include anche la Finlandia, istituito per superare le perplessità di Ankara sull’adesione dei due Paesi e l’istituzione di un Security Compact, una piattaforma bilaterale a livello ministeriale che servirà per valutare i progressi in materia di anti-terrorismo.
Ma Stoccolma si è anche impegnata a rafforzare il commercio bilaterale e le opportunità per le aziende turche, e ad alzare la voce a Bruxelles per rinvigorire il processo dell’adesione all’Unione europea di Ankara e per accelerare la liberalizzazione dei visti concessi ai cittadini turchi per l’ingresso nell’Ue.
Da parte sua la Nato nominerà un Coordinatore speciale per l’anti-terrorismo.
FONTE: Euronews