La Medicina della consapevolezza
Gabriella Mereu: “Questo mio volumetto sulla cura delle malattie non ha niente di ‘scientifico’; ogni volta che intraprendo una cura non ho nessuna analisi di laboratorio davanti, non ho nessuna misurazione, sto agendo nell’imponderabile: la coscienza del paziente.
Gabriella Mereu
Non ha senso, per me esporre casistiche perché i casi clinici sono tra i più disparati e perché agisco su un terreno che si manifesta attraverso una risposta dall’inconscio.
Questa varia da persona a persona e, nella stessa persona è variabile nel tempo (ma il paziente spessissimo viene curato).
Agisco proprio al contrario dell’opinione comune: ‘L’intervento è andato scientificamente bene, ma il paziente è morto’.
Ho cercato di esprimermi in un linguaggio chiaro e semplice, che è il linguaggio della verità, perché mi possano capire tutti.
Gabriella Mereu
Vorrei trasmettere un importante messaggio: la terapia migliore è quella che segue tre parametri: agire nel minor tempo possibile, essere la meno traumatica possibile e la meno dispendiosa possibile.”
Fonte: ibs
Gabriella Mereu: Qualcosa su di me
Sono nata a Quartu Sant’Elena (Cagliari) il 3 maggio del 1954.
Dopo essermi laureata in “Medicina e Chirurgia” a Sassari nel 1983, ho frequentato e mi sono diplomata in Medicina olistica ad Urbino, nella scuola diretta da Corrado Bornoroni.
Sempre ad Urbino, nel 1992, ho ottenuto il diploma in Grafologia.
Ho seguito il corso di Medicina omeopatica tenuto a Roma dal Prof. Antonio Negro.
Il mio pensiero
Sono convinta che la medicina e il medico siano dei veicoli e che il medico dovrebbe funzionare da guida, affinché la guarigione fisica si attui insieme alla consapevolezza e alla evoluzione del paziente.
La malattia è un’espressione che non fa altro che rivelare in maniera metaforica un vissuto emozionale che ha portato alla malattia stessa …
La mimica, l’espressioni figurate, i modi di dire e la grafia sono indicazioni preziose per svelare la vera natura dei vostri sintomi!
Imparando a decodificare le metafore, potrete risalire all’origine dei vostri blocchi mentali e finalmente avviarvi verso la consapevolezza della guarigione.
Avete mai provato ad ascoltarvi mentre vi lamentate di dolori fisici?
Avreste mai pensato che le vostre parole potrebbero “spiegare” le vostre malattie?
Accostarsi alle persone che stanno male col criterio di poter dare un significato umano alla medicina che nella sua veste ufficiale e secondo un criterio meccanicistico non considera che la causa del malessere possa essere vista in maniera olistica ed a 360° e ricercata prima di tutto nel problema emozionale che crea un terreno malato.
A tale fine rileva lo stesso linguaggio del malato come esprime i suoi sintomi per poterlo contestualizzare nella storia che gli appartiene e che lo ha fatto ammalare.
Fonte: gabriellamereu