Segui i soldi e avrai la verità
Avv. Angelo Di Lorenzo
Avvocati Liberi
Segui i soldi
Ufficiale: la Corte costituzionale è oramai diventata un organo politico, stabilisce precisi indirizzi, stabilisce ciò che è scienza, stabilisce ciò che è utile al bene collettivo, quali strumenti o iniziative il governo e le istituzioni (sanitarie in questo caso) devono assumere.
Viceversa, con opportunismo la politica incensa l’opera della Corte, proprio perché sfrutta l’interferenza di un organo di rilievo costituzionale per dare credito alla propria azione di governo, continuando a soddisfare interessi del tutto scollati da quelli effettivi della collettività e buoni solo alla pianificazione di come spartirsi fondi.
E così la Corte, dopo aver salvato il “sistema vaccini” a scapito della vita umana, nella relazione del 14.2.23 sulla propria “attività” nell’anno 2022, ha espressamente invitato i politici a sbloccare un’empasse che impediva al SSN di gestire centinaia di migliaia di euro.
Tutti i responsabili della gestione pandemica – molti al loro posto e altri eredi fedeli – si dicono soddisfatti, dal Governo alle Regioni, dai medici di FNMCeO agli infermieri di FNOPI, dal Ministro Schillaci alla Corte costituzionale, in un turbinio di amicale intesa che rende bene l’idea della situazione di accondiscendenza orizzontale che c’è nel “Laboratorio Italia” sin dal 2017.
Il parafulmine di tutto ciò è sempre (a loro dire) la “’eguaglianza di diagnosi e cura, prima di tutto” e la salute della persona, discriminata dalle singole scelte vaccinali e che dovrà comunque essere sacrificata al prezzo di un indennizzo, se lo vuole lo Stato (Corte cost. sent. 14/23).
Segui i soldi e avrai la verità
Siamo all’ipocrisia assoluta, dove si sbloccano soldi con la scusa della tutela della persona, sulla quale incombe il dovere di morire per solidarietà.
La presidente Sciarra ha sollevato la necessità di uniformare sul terriorio la diffusione degli accertamenti diagnostici o di screening, e di intervenire anche nel caso di mero sospetto di un pericolo di malattia, ma poi le sentenze che ha firmato hanno escluso un obbligo del SSN di adottare misure di precauzione e di prevenzione nell’erogazione di un servizio vaccinale obbligatorio.
Quindi sono parole prive di contenuto per l’essere umano, ma di grande importanza per le casse della Sanità, da alimentare continuamente grazie ad un auspicato aggiornamento costante dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), ossia quelle cure e trattamenti sanitari per circa 3000 voci erogate dal SSN gratuitamente o dietro pagamento di un ticket.
Questo è il piano
Questo è il piano e, cosi, dopo anni di attesa e di dubbi delle stesse Regioni sulla reale capacità finanziaria e strutturale del SSN di fornire nuove prestazioni, la Conferenza Stato-Regioni ha dato il suo ok all’Intesa sui tariffari per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e di protesica che andranno a costituire i “nuovi” LEA.
Parliamo di prestazioni dal valore di oltre 400 milioni annui, che andrebbero a ripristinare i livelli quali-quantitativi di assistenza sanitaria ante covid, poi dimenticati (se non aggravati) dalla pandemia e dalla sovranità pervicace del dio vaccino.
Le tariffe della specialistica scatteranno a gennaio 2024 mentre per la protesica si dovrà attendere aprile 2024, anche perchè c’è di mezzo la legge di Bilancio che potrebbe essere il primo termometro di fattibilità, in eccesso o in difetto, dell’applicazione delle nuove tariffe e della loro copertura finanziaria.
Ancora nulla di definitivo dunque, anche perché i presidenti regionali hanno già rilanciato pretendendo l’eliminazione del tetto di budget per gli acquisti di prestazioni sanitarie da parte di strutture private convenzionate con il SSN – che fin’ora ha impedito acquisti oltre soglia – nonché chiedendo un “aggiornamento immediato dei nomenclatori tariffari e delle tariffe” per sbloccare l’impiego di 200 milioni di euro già stanziati dal 2022 per l’aggiornamento dei LEA.
Insomma,
è sempre questione di soldi
e non di salute della persona,
che non è più il fine ma il mezzo.
FONTE: ALI – Avvocati liberi