Intelligenza artificiale e paradiso elettrico
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di Manlio Lo Presti (scrittore esperto di sistemi finanziari)

Anche nel caso delle argomentazioni sulla Intelligenza artificiale assistiamo al ripetersi della diffusione informativa a grappolo. La ripetitività “promozionale” è simile all’azione del lanciamissili “Katiusha”, attuata per le informazioni martellanti dello “psychovairuss”.
Vengono lanciate opinioni diverse e contrastanti perché il dibattito sembri democratico.


Come per lo “psychovairuss”, abbondano posizioni fideistiche che indicano ed evocano palingenesi rimodellate e vagheggiate da intellettuali futuribili come Harari, gli adepti della Scuola Straussiana, i tecnocrati alla Musk, Gates, Schwab. Costoro sono tutti figli delle teorie di Jacques Attali, padre putativo e mentore della scalpitante tecnocrazia francese risalente principlamente a Duverger e Meynaud. Tutti teorici della gestione di masse che si muovono bovinamente e da disboscare con l’utilizzo seminascosto di procedure malthusiane contro i vecchi, i malati, i bambini i dissenzienti. Insomma, tutti coloro che non producono attivamente; da sostituire progressivamente da dispositivi tecnomeccanici e robotici.


All’interno di questo scenario animato e promosso da “purificatori” eugenetici” e dai produttivi irrompe “casualmente” la cosiddetta “intelligenza artificiale “. Una scoperta che deresponsabilizza i decisori di provvedimenti impopolari perché “ce-lo-dice-l’AI”. Non ci ricorda l’acronimo T.I.N.A (There Is No Alternative) utilizzato dalla infernale sequenza di governi tecnici nella “direzione-dominio della ex-italia” quando dovevano irrogarci dall’alto il sacro siero, sotto la occhiuta vigilanza del pennuto generalissimo di terra, di mare e di aria?


Sarebbe opportuno ricordare che lo stesso metodo venne adottato con l’imposizione ossessiva della teologia verde ecologista con le treccine, dove l’uomo bianco è colpevole di tutto, anche del riscaldamento provocato dall’attività accelerata del sole.
Oggi abbiamo i gruppi di discussione infestati da “dibbbattiti” sulla AI grazie alle abilità di agenti provocatori presenti in tutti i canali e in tutti i gruppi di discussione. Tutti!


Alla AI vengono attribuite mirabolanti facoltà taumaturgiche nella medicina a distanza, come avveniva nella Francia medievale dove il re imponeva sulle scrofole, ascessi maleodoranti, pustole purulente e ferite varie l’enorme volume miniato della Bibbia che faceva guarire all’istante. La medicina AI sarà destinata, ovviamente agli umani “povery”che costituiscono soprattutto un costo da ridurre drasticamente.
Un certo Marshall McLuhan, che di comunicazione se intendeva, affermava che, più uno strumento tecnologico appare efficace più da “mezzo” si trasforma in “fine”.


Tutto ciò premesso per suggerire di trattare l’ennesimo tema catartico AI con un certo distacco, ricordando ciò che è avvenuto in vari tempi storici con altre palingenesi cadute nel dimenticatoio. Evitiamo inoltre di farne uno strumento si scarico di responsabilità morale, che resti interamente sui Soloni che ne stanno tessendo lodi miracolistiche. Non crediamoci troppo per non esserne disillusi… Riflettiamo!

Fonte: La pekora nera

Intelligenza artificiale e paradiso elettrico