ShepherdSchool. Pastori e allevatori cercasi: a scuola di stalla per il “ricambio generazionale”
“Gestione degli animali al pascolo e in stalla”, “la lana da sottoprodotto a prodotto agricolo”.
E poi “slow food”, ma anche “sicurezza sui luoghi di lavoro”, “gestione sanitaria di un’azienda agricola”, biologia, regole comunitarie e persino un apposito modulo sulla “gestione del conflitto con i predatori”.
Sono alcune delle materie d’insegnamento al primo corso della “ShepherdSchool”, una vera scuola per pastori e allevatori, realizzata nell’ambito di “Life”, il progetto europeo per l’ambiente e l’azione per il clima “ShepForBio”, che prenderà il via il 22 aprile presso il centro di formazione “Officine Capodarno” (Stia) nello scenario del Parco nazionale delle foreste casentinesi.
Saranno otto, quattro ragazze e quattro ragazzi, i partecipanti alla prima edizione, con iscrizione gratuita.
Sono stati selezionati in base alle esperienze pregresse, ad attitudine e motivazione fra le 167 domande arrivate da tutta Italia, vagliate in tre i giorni di colloqui che hanno visto impegnato lo staff del progetto.
La creazione di una scuola di formazione per nuovi pastori ed allevatori ha l’obiettivo di contribuire a contrastare lo scarso ricambio generazionale che affligge questo settore, in particolare nelle zone montane di Toscana ed Emliia Romagna.
E quindi di stimolare alla conservazione di alcuni habitat di prateria – ambienti caratterizzati dalla ricca biodiversità – attraverso la promozione e la valorizzazione delle professioni.
Le persone selezionate hanno un’età inferiore ai 30 anni, solo una compresa tra i 30 e i 40 anni: quattro sono provenienti dalla Toscana (Provincia di Arezzo e Firenze), una dall’Emilia-Romagna (Provincia di Reggio Emilia), una dalla Liguria (Provincia di Savona), una dalle Marche (Provincia di Ancona) e una dalla Lombardia (Provincia di Varese).
ShepherdSchool
Prevede un percorso di formazione in grado di fornire ai partecipanti strumenti teorici e pratici di base, utili all’avvio di una nuova attività.
E in questo contesto saranno realizzati quattro cicli di formazione, fino al 2027.
Tant’è che tutti gli esclusi da questo primo ciclo e a tutti coloro che hanno inviato la loro domanda oltre il termine fissato, e sono molti, sono stati già invitati a sottomettere le proprie domande di partecipazione dall’anno prossimo.
“Questa misura, nel quadro delle politiche ambientali europee, dimostra che molte attività economiche possono contribuire alla salvaguardia della biodiversità.
Il Parco è fermamente convinto che l’apporto responsabile dell’uomo, in un progetto di sviluppo sostenibile, rinforzi l’interdipendenza tra produzione responsabile di beni e servizi e conservazione degli ecosoistemi”, spiega il Presidente del Parco delle Foreste casentinesi, Luca Santini.
Le lezioni verranno svolte “grazie al coinvolgimento del personale qualificato messo a disposizione dal partenariato del progetto composto da Dream Italia, beneficiario Coordinatore, e da altri 10 partner (Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Regione Toscana, Università di Firenze e Roma – La Sapienza, Unioni dei Comuni del Casentino, Pratomagno, Valdarno e Valdisieve e Romagna Forlivese, Studio Verde e Euromontana), con la collaborazione delle Associazioni DifesAttiva e Rete Appia”, si spiega in una nota.
ShepherdSchool
La scuola sarà organizzata in modo da garantire una duplice offerta formativa: una parte teorica – con lezioni in classe svolte da personale tecnico qualificato, con proposta specifica per ciascuno dei moduli (dodici totali, della durata di otto ore ciascuno), accompagnati da visite presso aziende del settore – e una seconda articolazione di stage, di trenta giorni totali (non continuativi), in cui i partecipanti affiancheranno professionisti delle realtà produttive nel territorio del Parco nazionale.
Agli aspiranti pastori il progetto offre alloggio gratuito presso strutture del Parco nazionale o delle immediate vicinanze per tutta la durata del corso teorico.
Nella parte di stage i corsisti alloggeranno presso le aziende agricole coinvolte o in strutture poste in prossimità.
Anche in questo caso il costo dell’alloggio è comunque coperto dall’organizzazione del percorso didattico.
Fonte: firenzetoday